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Sa Cava Manna
Nota soprattutto come la Cava Usai, è struttura della seconda metà dell’ottocento, ed ancora, nonostante l’abbandono, ci omaggia della sua meravigliosa presenza. Si erge maestosa, rubando spazio alla fitta vegetazione a macchia caratteristica della Sardegna.
Il visitatore troverà, seppure oramai in disuso, il cancello che un tempo doveva consentire l’accesso alla cava, la casa che fu anni fa abitata dal custode e l’imponente dimora padronale. Volgendo l’occhio verso il mare che ruba tinte al cielo più limpido che possiate immaginare sono presenti, abbandonati al tempo e al piacere del turista, massi quadrati d’un bianco acceso, che nelle mattinate assolate quasi ci costringono a distogliere lo sguardo.
L’ampiezza della struttura ci fa supporre quanto imponente fosse l’attività mineraria e di estrazione del granito a Villasimius. Insieme a quella di Punta Molentis, la cava è la più importante della zona. L’attività fu avviata nella seconda metà dell’ottocento da due fratelli toscani e solo successivamente e fino alla chiusura, venne gestita dalla Ditta Usai, da cui la cava ha tratto il nome.
La chiusura è avvenuta durante gli anni cinquanta del novecento, per sfortunate circostanze che hanno colpito la ditta. Il materiale estratto dalla Cava Usai e semilavorato in loco, è stato utilizzato per la realizzazione di grandi opere sarde quali ad esempio il lastricato della famosa Via Roma di Cagliari.